venerdì 15 gennaio 2016

Polizia e Carabinieri scendono dalle SEAT e risalgono sulla mitica ALFA



Una notizia che sicuramente farà piacere ai tantissimi appassionati di Alfa Romeo, è quella secondo cui il Consip , l’organismo del Ministero del Tesoro che si occupa degli acquisti per le pubbliche amministrazioni, avrebbe dato l’ok alle forze dell’ordine italiane per acquistare 1500 Alfa Romeo Giulietta . Secondo le indiscrezioni che giungono direttamente dal sito ‘soloaroma.it’, vi sarebbero alte probabilità di un ritorno di polizia e carabinieri ad autovetture targate Alfa Romeo . Queste si andrebbero ad affiancare alle numerosissime Seat Leon attualmente presenti nel parco auto delle forze dell’ordine italiane . Si tratterebbe dunque di una sorta di rivincita del gruppo Fiat Chrysler Automobiles nei confronti del gruppo Volkswagen. Questo dopo che lo scorso anno Volkswagen si aggiudicò un bando per la fornitura di 207 automobili proprio a polizia e carabinieri . 


lunedì 4 gennaio 2016

Dal 2016 su Amazon si puo comperare a rate



Nel lungo cammino dell'eCommerce le sfide si moltiplicano. L'obiettivo è sempre e soltanto uno: fare del commercio elettronico non una strada alternativa, ma quella principale. Per questo con gli anni i servizi a supporto degli acquisti online si sono moltiplicati: dai resi gratuiti alle spedizioni superveloci. In questo Amazon, che dell'eCommerce è fra i portali più importanti al mondo, ha sempre ricoperto un ruolo da pioniere. E anche l'ultima trovata firmata Jeff Bezos mira in questa direzione.Il servizio si chiama Amazon Pay Monthly ed è stato introdotto in via sperimentale in Inghilterra, ma fonti vicine alla società americana danno per certa l'espansione in tutti i mercati europei. Anche perché quello del pagamento rateale rimane uno dei servizi che maggiormente ostacola l'eCommerce, in caso di acquisti più costosi. Per questo “Pay Monthly” può essere considerato un'innovazione vera che può far paura ai retailer tradizionali. Come per ogni sistema di pagamento rateale, anche l'accesso ad Amazon Pay Monthly richiederà una verifica di accesso al credito. Secondo il Guardian, che cita fonti aziendali, questa verifica sarà ovviamente fatta online, e con pochi passaggi all'acquirente sarà concesso (o vietato) il prestito. L'opzione di pagamento rateizzato spunta alla fine dell'acquisto, e cioè quando si arriva alla fase del pagamento. È qui che Amazon offre l'opportunità di pagare in rate mensili. Quante? Da 24 a 48 mesi. A patto che il prodotto acquistato - o la somma dei prodotti acquistati - sia superiore a 400 sterline (circa 550 euro). Il tasso di interesse pubblicizzato è del 16,9%, che sicuramente non è concorrenziale rispetto alle forme di rateizzazione a tasso 0 offerte dai megastore fisici. Dalla sua parte, però, Amazon ha la forte competitività sul fattore prezzo. Amazon Pay Monthly è comunque la prima forma di pagamento rateale offerta in ambito eCommerce. Sempre Amazon, in USA offre qualcosa di simile agli utenti che hanno la carta di credito marchiata “Amazon”, ma si tratta di una forma di credito legata alla carta e non è un vero e proprio servizio. Rispetto all'Italia, l'impatto di un servizio come Amazon Pay Monthly potrebbe essere notevole, considerata l'attitudine degli italiani verso gli acquisti a rate. E tutto questo, molto probabilmente, Amazon lo sa benissimo. 

giovedì 3 dicembre 2015

BANKITALIA ; Aumenta la percentuale di italiani a basso reddito sotto la soglia di 9.600 euro



MILANO - Si arresta la caduta dei redditi italiani , ma la ricchezza resta concentrata nelle mani di pochi . E , peggio , le diseguaglianze faticano a ridursi . Il 5% delle famiglie italiane più ricche , con un patrimonio di 1,3 milioni a nucleo deteneva al 2014 oltre il 30% della ricchezza complessiva . Lo rileva Bankitalia nell'indagine sulle famiglie da cui emerge che per larga parte dei nuclei il patrimonio è costituito in prevalenza dalla casa di abitazione e come la concentrazione in poche famiglie sia costante negli ultimi 20 anni . Lo scorso anno , il reddito familiare netto medio è stato di 30.500 euro, circa 2.500 al mese arrestando tra il 2012 ed il 2014 la caduta che proseguiva dal 2008 . Banca d'Italia , però , sottolinea come la metà delle famiglie abbia un reddito fino a 25.700, ovvero circa 2.100 euro al mese . Inoltre , aumenta la percentuale di italiani a basso reddito (sotto la soglia di 9.600 euro) ovvero con un reddito equivalente (una misura del benessere che tiene conto della dimensione e della struttura demografica della famiglia in cui vive) sotto il 60% del reddito equivalente mediano: lo scorso anno era al 22,3% contro il 19,6% del 2006 e il 20,6% nel 2012. 


domenica 22 novembre 2015

Google Car , andava troppo piano , limitava il traffico ..........




Un agente statunitense ha fermato una Google car perché andava troppo piano. "Guidare troppo lentamente? Raramente gli umani si fanno fermare per questo", scrive il team Google che si occupa del progetto di vetture a guida autonoma sulla pagina social Google+.

La polizia di Mountain View ha spiegato che l'agente ha fermato una vettura che procedeva a 38 km all'ora (24 miglia all'ora) su una strada in cui la velocità autorizzata è di 56 km all'ora.


"Quando l'agente s'è avvicinato alla vettura che procedeva lentamente - si legge nel post - ha scoperto che si trattava di una nostra vettura autonoma. Sull'auto c'era anche un passeggero, al quale l'agente ha contestato il fatto che la vettura rallentava il traffico".

Google imposta a 25 miglia all'ora la velocità delle sue vetture autonome per motivi di sicurezza. "Vogliamo - scivono - che le auto diano un'impressione di tutela e salvaguardia dai pericoli piuttosto che sfrecciare per le strade del quartiere spaventando la gente".

"Dopo 1,2 milioni di miglia di guida autonoma - conclude il post - che è l'equivalente umano di 90 anni di esperienza di guida, siamo orgogliosi di dire che non siamo mai stati multati".

sabato 21 novembre 2015

Santanche' compra le testate di Novella e Visto con soli 10.000 euro



Milano, 19 nov. - Visibilia Editore, la società' di Daniela Santanche', ha acquistato dal gruppo Prs di Alfredo Bernardini de Pace, le testate Novella 2000 e Visto per 10mila euro, oltre a 167 mila euro "a titolo di tfr e oneri indiretti relativi al personale trasferito", si legge in una nota.
Il fatturato del ramo di azienda venduto da Prs e' stato di circa 7 milioni di euro nel 2014, mentre l'Ebitda era stato negativo per poco meno di 1,5 milioni. Quest'operazione, specifica la nota di Visibilia Editore, rientra nel progetto di rafforzamento industriale del gruppo e consentirà' "di acquisire un'importante massa critica a livello di fatturato, rilevando dopo le testate VilleGiardini , Ciack e Pc Professionale ulteriori testate periodiche italiane".

Novella 2000 e' un settimanale, conclude la nota, con quasi 3,1 milioni di copie vendute in edicola nel 2014, mentre il settimanale Visto ha venduto nello scorso anno poco meno di 3,4 milioni di copie. Prs aveva acquistato Novella 2000 e Visto, insieme a Ok Salute, al Polo dell'enigmistica e ad Astra, da Rcs nel 2013, ottenendo dal gruppo Rizzoli anche una 'dote' di cinque milioni di euro. Nei giorni scorsi il cdr dell'azienda aveva denunciato il caso del licenziamento per motivi economici del vicedirettore Giovanni Paoli, figlio del cantautore Gino, collegando il licenziamento alle trattative condotte da Prs per la cessione delle due testate. (AGI)

Arriva Attila maltempo con pioggia, vento, neve e crollo termico




"Attila" ha gia' valicato le Alpi e porterà' tempeste di vento, neve, freddo e tantissima pioggia. Sara' il weekend dell'invasione di aria artica direttamente dal Polo Nord. La redazione web del sito www.ilmeteo.it segnala che "l'aria polare, non riuscendo a scavalcare l'arco alpino, impatterà' contro di esso portando tantissima neve su Svizzera e Austria, e poi entrerà' in Italia sia dalla valle del Rodano (Francia sud-orientale) che dalla Porta della Bora (Alpi della Venezia Giulia), attivando venti tempestosi sul Mar Ligure, di Sardegna e sul Tirreno con raffiche fino a 110 km/h. Venti forti di Bora con raffiche fino a 115 km/h soffieranno al nord-est. Oggi maltempo previsto su Toscana, Lazio, Umbria, Emilia Romagna e Lombardia meridionale e segnatamente su Pavese e Cremonese. Attese precipitazioni abbondanti su tutte queste aree, anche con possibili nubifragi". E ancora: "piogge continue su Veneto ed Emilia Romagna fino a sera inoltrata con nubifragi sul Bolognese, Forlivese, Piacentino e Parmense. Temporali in arrivo su Campania e Calabria tirrenica e in Sardegna. Neve copiosa in Appennino, dai 1400 metri fin sopra i 700 metri della sera/notte. Neve anche al nord, a partire dai 1000 metri fin sopra i 300 metri della notte con fiocchi possibili fino in pianura su Piacentino, Modenese, Parmense e Bolognese. Antonio Sano', direttore del sito www.ilmeteo.it, rileva: "Domenica 22 assisteremo a un crollo termico di quasi 15° rispetto ai giorni precedenti con ultime piogge al centro-sud e neve a bassa quota sull'Appennino. Sole al nord". Lunedì' 23 un nuovo ciclone raggiungerà' il centro-sud e parte del nord con altra pioggia e neve a bassa quota e tra mercoledì' e giovedì' 26, un potente ciclone "F3" si abbatterà' al centro-sud con pesante maltempo e venti di tempesta su tutti i mari.

mercoledì 11 novembre 2015

Sette aziende indagate per frode , olio di oliva spacciato per extravergine



L'olio extravergine non è extravergine. Non sempre, almeno. È una bugia quella che talvolta occhieggia dalle bottiglie allineate tra gli scaffali dei negozi e dei supermercati. Ed è un reato vero e proprio, secondo il pubblico ministero Raffaele Guariniello: una frode in commercio. Sono questi gli sviluppi di una nuova inchiesta aperta dal magistrato torinese in materia di tutela del consumatore e del marchio made in Italy. I carabinieri del Nas hanno prelevato dei campioni fra i prodotti in vendita, i laboratori dell'Agenzia delle Dogane li hanno analizzati e il responso è che, in alcuni casi, l'olio è di categoria inferiore. Meno pregiato, meno costoso, ma proposto agli acquirenti come se fosse il vero «oro verde». A un prezzo, dunque, superiore anche del 30/40% . Guariniello ha iscritto nel registro degli indagati i nomi dei responsabili legali di sette aziende.
I marchi interessati sono 
Carapelli , Santa Sabina , Bertolli , Coricelli , Sasso, Primadonna (nella versione confezionata per la Lidl) e Antica Badia (per Eurospin). Ma il capo della procura di Torino, Armando Spataro, avverte - con un comunicato ufficiale diffuso a poche ore dall'irruzione sul web della notizia sull'esistenza dell'inchiesta - che bisognerà «verificare la competenza territoriale». Il magistrato valuterà anche «l'opportunità di co-assegnare a se stesso» il fascicolo. Nel frattempo l'inchiesta continua. È stata attivata Intelligence delle Dogane, l'ufficio dell'agenzia che si occupa dell'analisi di dati e informazioni finalizzate alla prevenzione e repressione degli illeciti, mentre ai carabinieri del Nas è stato affidato il compito di risalire ai luoghi di origine delle olive. A fare scattare gli accertamenti è stata una segnalazione trasmessa a Palazzo di Giustizia da una rivista specializzata, «Il Test», che lo scorso maggio aveva dedicato all'argomento un articolo ben documentato.«Il 2014 - spiega oggi il direttore del periodico, Riccardo Quintilli - è stato un anno orribile per la produzione di olio. E così siamo andati a vedere se qualche azienda aveva ceduto alla tentazione di comperarlo da altre parti. Ben 9 delle 20 bottiglie che avevamo fatto esaminare dal laboratorio di Roma delle Dogane erano state bocciate». Il punto è che «un olio per essere extravergine deve rispettare i parametri chimici previsti dalla normativa e superare il 'panel test', obbligatorio dal 1991, ovvero non riportare alcun difetto organolettico».Squadre di esperti assaggiatori valutano poi sapore, colore, odore, aspetto. «Non è un problema di salute - precisa Quintilli - ma di correttezza nei confronti dei consumatori. Oltre che di prezzo». «Da mesi - dice il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina - abbiamo rafforzato i controlli, soprattutto in considerazione della scorsa annata olearia che è stata tra le più complicate degli ultimi anni. Nel 2014, il nostro Ispettorato repressione frodi ha portato avanti oltre 6 mila controlli sul comparto, con sequestri per 10 milioni di euro».La Coldiretti denuncia il rischio di frodi «favorito dal record di importazioni: nel 2014 sono arrivate dall'estero 666 mila tonnellate di olio e sansa, più del 38% rispetto all'anno prima». Di segno opposto l'intervento di Luigi Caricato, di Olio-Officina: «Oggi c'è una qualità che un tempo ci sognavamo, l'imprenditoria è sana e i supermercati non mettono in gioco il marchio per delle truffe. Questo caso si smonterà .

mercoledì 4 novembre 2015

sabato 17 ottobre 2015

Pubblicità ingannevole, la Cassazione conferma: "Risarcimento per Alex Del Piero"


Confermato dalla Cassazione il risarcimento da 258 mila euro in favore dell'ex bomber juventino Alex Del Piero da parte di un centro studi privato - l'Istituto multidisciplinare europeo - che aveva usato l'immagine del calciatore senza consenso quando l'attaccante era testimonial della Cepu (Centro europeo preparazione universitaria). Con la sentenza (20887), depositata dalla Terza sezione civile, la Suprema Corte ha infatti respinto il ricorso con il quale l'Ime contestava la condanna a risarcire Del Piero inflittagli dalla Corte di Appello di Ancona nel 2011, con una decisione conforme a quella emessa in primo grado dal Tribunale di Ancona nel 2005. I giudici di merito avevano accolto la domanda risarcitoria avanzata dal 'Pinturicchio', il nome con il quale Gianni Agnelli aveva 'ribattezzato' il calciatore, erede di Roberto Baggio 'Raffaello'. Nel giugno del 2000 su due quotidiani nazionali era comparsa una campagna pubblicitaria promossa dall'Ime in concomitanza con quella della Cepu. La pubblicità in questione - riassume la Cassazione - "raffigurava due personaggi su un campo di calcio, di cui uno identificabile in Del Piero: il testo di apertura del messaggio pubblicitario recitava 'Alex 0, Luigi 8, Luigi è iscritto allo stesso anno di Alex e nella stessa facoltà. Alex non ha dato nessun esame, Luigi nello stesso anno ne ha superati otto. Luigi è uno studente Ime, Alex no'". Per essere stato usato come 'testimonial' senza aver dato il consenso, e senza aver percepito alcun compenso, Del Piero si era rivolto alla magistratura. L'Ime si difese sostenendo "la non indispensabilità del consenso trattandosi di pubblicità comparativa", e a sua volta contrattaccava chiedendo che fosse Del Piero a risarcirgli i danni dal momento che "nella sua qualità di testimonial Cepu aveva fatto credere di essere iscritto all'università, ingenerando confusione tra i consumatori e sottraendo fette di mercato all'Istituto multidisciplinare europeo". Ma questa linea difensiva non ha convinto i magistrati abruzzesi. Sperando in un miglior risultato, l'Ime si è rivolta alla Cassazione sottolineando che la sua pubblicità "era di tipo comparativo e quindi l'utilizzo dell'immagine di Del Piero sarebbe avvenuta in un contesto lecito e non ha prodotto alcun danno, nè patrimoniale nè non patrimoniale". Dunque, secondo l'Ime, era sbagliato aver attribuito all'ex numero dieci bianconero il diritto a ottenere "il prezzo corrispondente al compenso che avrebbe presumibilmente richiesto per dare il consenso alla pubblicità". L'Ime, inoltre, ha insistito nel sostenere che Del Piero aveva commesso "concorrenza sleale" accettando di fare da testimonial "per una società di preparazione agli esami universitari, dichiarando di affrontare l'università grazie all'ausilio della Cepu, ben consapevole del fatto che non avesse il tempo materiale o la volontà di iscriversi ad alcuna università". A questa obiezione la Cassazione non ha dato risposta perchè ha ritenuto che, comunque, l'Ime avesse oltrepassato i limiti entro i quali condurre "una legittima pubblicità comparativa" in base alle norme che la regolamentano. Oltre a dover risarcire profumatamente Del Piero, l'Ime è stata condannata anche a pagare 10.500 euro di spese legali.


venerdì 9 ottobre 2015

Onu: "In Brasile bimbi uccisi per ripulire città in vista delle Olimpiadi"


L'accusa viene mossa dal Comitato Onu sui diritti dell'infanzia citato da media brasiliani .  - L'Onu ha accusato la polizia brasiliana di uccidere bambini per "ripulire" le città, e soprattutto Rio de Janeiro, in vista delle Olimpiadi dell'anno prossimo. L'accusa viene mossa dal Comitato Onu sui diritti dell'infanzia citato da media brasiliani, tra cui il sito del quotidiano "Estadao". Secondo il Comitato Onu, le forze dell'ordine sono direttamente coinvolte nell'"elevato numero di esecuzioni sommarie di bambini" in Brasile, accompagnate da impunità "generalizzata", compiute per "ripulire" il Paese. Per il comitato delle Nazioni unite, la violenza nei confronti dei minorenni è ancor più visibile a Rio de Janeiro, dove ci sarebbe il tentativo di "pulire" la metropoli in vista dei Giochi Olimpici del 2016

giovedì 1 ottobre 2015

FERRARI spa in vendita , pronta l’offerta da un miliardo di dollari



Dal 12 ottobre in vendita il 10% delle azioni Ferrari a Wall Street: l'80% resterà a FCA, il 10% a Piero Lardi Ferrari .
Un miliardo di dollari: a tanto ammonterebbe – secondo indiscrezioni del media specializzato Cnbc – l’initial public offering della Borsa di New York per l’acquisto del 10% delle azioni Ferrari che la Casa di Maranello metterà sul mercato nella settimana del 12 ottobre, settimana nella quale verrà fissato il prezzo stesso delle azioni. Nel gruppo di banche interessate all’ipo newyorchese ci sono Ubs, Merril Lynch, Banco Santander, Bnp-Paribas, Mediobanca, Jp Morgan e Allen & Co. La registrazione alla Sec per quotarsi a Wall Street era gia’ stata fatta dal gruppo del Cavallino Rampante il23 luglio ma il processo per la quotazione stessa non poteva partire prima di un anno dalla fusione tra Fiat e Chrysler. La notizia dello scorporo delle azioni Ferrari dal gruppo FCA e della successiva quotazione autonoma in borsa era arrivata circa un anno fa: dopo la vendita del 10% delle azioni a Walla Street, l’80% della Rossa verrà distribuito dalla FCA ai soci. In ogni caso, al termine dell’operazione, laExor, la finanziaria ‘cassaforte’ della Famiglia Agnelli , dovrebbe detenere una quota inferiore al 30% ma una quota superiore dei diritti di voto. Ricordiamo che il restante 10% della Ferrari è di proprietà di  Piero Lardi Ferrari

Facebook, post a pagamento ? sembra quasi fatta


Quest’anno la condivisione dei contenuti in rete frutterà al social network 6,82 miliardi di dollari d’introiti pubblicitari .  

Se state utilizzando Facebook da un po’, forse è il caso che iniziate a chiedere un compenso. Sì, perché è (anche) grazie a voi che il social network continua ad arricchirsi. Grazie ai vostri selfie delle vacanze, ai video delle serate in discoteca, alle massime pubblicate dopo ore di concentrazione. Tutte attività che, nel loro complesso, fruttano a Facebook miliardi di dollari. Lo dimostrano diversi studi universitari, che hanno stimano il valore dei diversi profili online e l'hanno attestato tra gli 11 e i 24 dollari.

Nessuna condivisione - Quest’anno la società di Menlo Park guadagnerà 6,82 miliardi di dollari d’introiti pubblicitari. Ma non li dividerà con noi, i suoi utenti. Nonostante sia proprio la condivisione continua dei nostri contenuti ad aumentare il traffico del social network permettendogli di vendere sempre più pubblicità. 

La polemica - Un caso di cui si sono occupati, qualche giorno fa, ilGuardian Liberation. Che hanno presentato un fronte unito di sociologi, economisti e attivisti sindacali convinti che anche per chi clicca, scrive e condivide online debba corrispondere un congruo pagamento in denaro. “Esistono valutazioni, pubblicazioni e studi universitari che stimano il valore di un profilo Facebook tra 11 e 24 dollari -afferma il sociologo francese Antonio Casilli- ma si tratta di stime irrisorie, opache e distorte, volute dai social media stessi, che tendono a finanziare questi studi affinché producano modelli economici al ribasso”.

"Lavoro ombra" - Rincara la dose Craig Lambert, giornalista dell’Harvard Magazine, che arriva a parlare di “lavoro ombra”: “Nelle nostre giornate siamo sempre più indaffarati in piccole attività che a noi non portano nessun reddito, ma che fanno arricchire o risparmiare qualche azienda”.

lunedì 21 settembre 2015

Euro abolito e conti ok, Grillo: "Ecco l'Italia 5 Stelle tra 25 anni"


Passaparola dal futuro: Guarda il video di Beppe Grillo







Volkswagen :software per truccare i dati sui gas di scarico.



L'autorità Usa per la protezione ambientale ha ordinato il richiamo di 500mila vetture: nel mirino un software che permetteva di truccare i dati sulle emissioni. Stop alla vendita di Vw e Audi negli States. L'ad Winterkorn: "Mi scuso con tutti". Berlino ordina test su tutti i modelli, dubbi anche sull'Europa. Il governo: "Preoccupati per la reputazione". Volkswagen crolla inBorsa e chiude in calo del 17,2%, con picchi del -23% e ai minimi da oltre 3 anni, dopo aver ammesso di aver falsato la misurazione degli scarichi di gas dei veicoli diesel venduti negli Stati Uniti per aggirare gli standard ambientali. Un passo falso che rischia di costare 18 miliardi di dollari di sanzioni e già ha portato la casa tedesca a sospendere la vendita dei modelli diesel (sia Vw che Audi) negli Stati Uniti. E' un vero e proprio terremoto quello che sta scuotendo l'industria tedesca e tutto il mondo delle quattro ruote. Una situazione confermata direttamente da un portavoce dell'azienda: "Lo abbiamo ammesso davanti alle autorità, adesso collaboriamo attivamente". Una presa di posizione che ha già portato al ritiro di 500mila vetture vendute negli Stati Uniti, seguito dalla vendita massiccia dei titoli del gruppo sulla Borsa di Francoforte: in termini di capitalizzazione di mercato, a Vw mancano 15 miliardi nel giro di poche ore. Secondo l'agenzia di rating Fitch, le cattive nuove possono impattare sul giudizio verso la casa tedesca, non tanto in termini economici quanto d'immagine: proprio negli Usa, "dove la Volkswagen sta cercando di aumentare la propria quota di mercato" . Preoccupato anche il governo con il ministro dell'Economia, e vice cancelliere, Sigmar Gabriel che parla di "un brutto incidente. E' una brutta storia, credo sia evidente. Siamo davanti a un clamoroso inganno ai danni dei consumatori. Siamo preoccupati che ne soffra la reputazione, a ragione eccellente, dell'industria dell'auto tedesca e in particolare quella di Volkswagen". Il ministro dei Trasporti, Alexander Dobrindt, rincara la dose annunciando allaBild  "test approfonditi" su tutti i modelli diesel della casa: "Ho chiesto all'Ufficio federale dell'automobile di far condurre immediatamente dei test specifici e approfonditi sui modelli diesel di Volkswagen da esperti indipendenti". Per cercare di riconquistare la fiducia, l'ad del gruppo, Martin Winterkorn, aveva annunciato l'avvio di un'inchiesta indipendente per chiarire l'accaduto: "Mi scuso personalmente in tutti i modi, per aver perso la fiducia dei nostri clienti e del pubblico. Quanto accaduto ha per tutti noi del direttivo e per me personalmente la massima priorità. Una cosa, però, deve essere chiara, la Volkswagen non tollera alcuna violazione delle regole o delle leggi" e quindi "farà tutto il possibile per recuperare la fiducia persa. Lavoriamo con le autorità in modo completo e per chiarire tutta la vicenda in modo rapido e trasparente", ha detto il numero uno della casa automobilistica. La notizia non può non arrivare ai piani alti del governo: da Berlino fanno sapere di "aspettare informazioni adeguate" dal gruppo Vw, che "adesso deve collaborare strettamente con le autorità americane". La motorizzazione tedesca, ha aggiunto il governo, "deve valutare se anche in Germania vi siano state analoghe manipolazioni": se ciò fosse vero, sarebbe un rischio incredibile visto che in Europa le vendite di auto diesel sono molto più elevate che negli Usa. Il ministero tedesco dell'ambiente ha indicato che "a breve sono previsti colloqui tra il governo" e il presidente Winterkorn.Sabato, l'agenzia per la protezione ambientale (Epa) statunitense aveva ordinato il richiamo di quasi 500mila veicoli della casa tedesca accusata di aver infranto la legge installando un software per aggirare gli standard ambientali per la riduzione dello smog nelle vetture Audi e Volkswagen a 4 cilindri prodotte tra il 2009 e il 2015. Si tratta di un software capace di rilevare quando la macchina è sottoposta ai test sulle emissioni, in modo da tenere attivo il sistema di controllo sulle emissioni solo in quel periodo di tempo. Negli altri momenti, è l'accusa dell'Epa, i veicoli inquinano molto più di quanto comunicato dalla casa produttrice. Il software è stato creato per nascondere l'emissione di monossido di azoto."Usare un impianto di manipolazione nelle macchine per eludere gli standard ambientali è illegale, e una minaccia alla salute pubblica" ha dichiarato Cynthia giles, funzionaria dell'Epa. Le accuse riguardano circa 482mila Vetture diesel vendute negli Stati Uniti dal 2009: le Volkswagen Jetta, Beetle, Golf e Passat, e l'Audi A3.


domenica 20 settembre 2015

UE conferma la tassa di euro 12,90 al mese per gli abbonati ai servizi di telefonia mobile



Avete presente quando si sottoscrive un abbonamento telefonico per il proprio cellulare, e si scopre che una parte del prezzo (o magari, una cifra da aggiungere a quanto sponsorizzato) è in realtà una tassa? Secondo la Corte di Giustizia europea l'Italia è in regola ed è giusto che si continui a pagarla. La Corte di Lussemburgo ritiene infatti che la tassa di concessione governativa italiana versata per i contratti di abbonamento ai servizi di telefonia mobile è legittima. Il balzello, del quale si è parlato più volte di un'abolizione, vale 12,90 euro al mese per gli abbonamenti business intestati a persona giuridica e 5,16 euro al mese per gli usi privati.Il caso è stato sollevato dalle aziende De Pra e Saiv che ne avevano chiesto, rispettivamente, all'Agenzia delle Entrate il rimborso. Secondo loro, infatti, il pagamento della tassa governativa discriminerebbe irragionevolmente l'utente della rete di telefonia mobile terrestre a seconda che egli vi acceda mediante abbonamento o mediante acquisto di tessera prepagata, poiché solo in quest'ultimo caso egli sarà esentato dalla tassa. In punta di diritto, sostenevano che l'abbonamento al servizio di telefonia è un atto privatistico e, come tale, a differenza della licenza e dell'autorizzazione, che sono atti amministrativi, non richiede alcun intervento, attività o controllo da parte dell'amministrazione pubblica.La Corte ha stabilito che "le legislazioni nazionali sono libere di equiparare gli apparati terminali delle comunicazioni alle stazioni radioelettriche, di prevedere un'autorizzazione generale o una licenza per l'utilizzo delle apparecchiature terminali di telefonia mobile terrestre, di equiparare l'autorizzazione o la licenza a un contratto di abbonamento e di prevedere il pagamento della correlativa tassa governativa in relazione a tutte queste ipotesi".La Corte rileva che "né la licenza, l'autorizzazione, il contratto di abbonamento né il pagamento di una tassa intralciano la libera circolazione delle apparecchiature terminali di telefonia mobile terrestre". La tassa di concessione governativa, poi, si giustifica con la stessa utilizzazione dei servizi di telefonia mobile. D'altra parte, la direttiva europea del 2002 non vieta l'applicazione di misure fiscali. Infine, quanto alla disparità di trattamento tra abbonati e acquirenti di carta prepagata, la Corte osserva che non vi è, nel diritto dell'Unione, un principio di parità di trattamento tra utilizzatori di apparati terminali di radiocomunicazione mobile terrestre a seconda che gli stessi accedano alla rete mediante contratto di abbonamento o mediante carta prepagata.

mercoledì 9 settembre 2015

Nuovo virus per WhatsApp, attacca la posta : ecco come scoprirlo e difendersi



Basta un messaggio audio nella segreteria di WhatsApp e gli utenti possono trovare un virus nella posta elettronica. Per questo bisogna fare molta attenzione anche perché si tratta di una vera e propria minaccia digitale, in grado di insediarsi nel sistema. Sullo spazio riservato al mittente si legge WhatsApp ma il dettaglio dell’indirizzo di origine è fucate@justfax.net, uno dei tanti account creati dagli hacker informatici per ingannare gli utenti.Identificato per la prima volta nel settembre del 2014, ora sembra tornato alla carica in Italia, ma anche all'estero.LA MAIL Con la mail compare una schermata che sembra provenire proprio dal servizio di messaggistica. Invita ad ascoltare un messaggio vocale in segreteria, ma WhatsApp non ha questo tipo di funzione. Al centro un grande pulsante che mostra “Autoplay” che in realtà rimanda a tinnitusstop2.pl… dove si trovano i malware.L’obiettivo è accedere al controllo delle app installate sui dispositivi mobili, tra cui la fotocamera e la galleria fotografica, per poi ricattare i reali possessori con richieste di denaro per foto delicate, come quelle dei bambini.LA SOLUZIONE Come difendersi da questa minaccia? Occorre cancellare immediatamente la mail.

martedì 1 settembre 2015

Youtube a pagamento

YouTube a pagamento. Secondo il blog di tecnologia The Verge la popolare piattaforma video che ha oltre un miliardo di utenti si prepara a lanciare due servizi in abbonamento entro fine 2015. Si tratterebbe, in pratica, dell'estensione della formula già applicata a YouTube Music Key (un servizio per lo streaming musicale in abbonamento lanciato a novembre scorso) e di un altro servizio al momento senza nome che farà pagare gli utenti per alcuni contenuti. "In questo modo - fa notare The Verge - YouTube sarebbe un mix di contenuti gratis, supportati da annunci e anche a pagamento con un abbonamento".

La piattaforma di condivisione video lanciata più di 10 anni fa vuole monetizzare la sua popolarità cercando anche di contrastare un colosso come Facebook. Il social network di Mark Zuckerberg è di fatto diventato un concorrente: a gennaio ha superato YouTube per numero di video visualizzati, grazie anche all'escamotage dell'autoplay, cioè i video che si attivano da soli. Il concetto che dovrebbe seguire YouTube con i servizi a pagamento non si discosta molto da quello messo in campo da Apple Music e Spotify ma anche da piattaforme come Sky e Mediaset Premium che propongono "pacchetti" online di contenuti (sport, film, intrattenimento). Senza contare Netflix che da ottobre sbarca anche in Italia.

domenica 9 agosto 2015

Audi, Bmw e Daimler aquisiscono le mappe Nokia: accordo da 2,8 miliardi



Le Case automobilistiche tedesche Audi, Bmw e Daimler hanno stretto un accordo da 2,8 miliardi di euro con Nokia per rilevare il sistema di mappe della società finlandese, chiamato Here, utile a sviluppare sistemi di guida autonoma. Nokia ha fatto sapere che riceverà 2,5 miliardi, con gli acquirenti che si assumeranno anche il debito da 300 milioni di Here.


L'accordo, che verrà finalizzato entro il primo trimestre 2016, vedrà i tre costruttori tedeschi detenere una pari partecipazione. L'acquisizione era stata anticipata nei giorni scorsi dal fonti di stampa, secondo cui, a operazione conclusa, le case tedesche potrebbero decidere di invitare ad unirsi a loro anche altri gruppi, fra i quali Fiat Chrysler, Renault, Peugeot, Toyota e General Motors. 



Le mappe digitali di Nokia originano dalla disastrosa acquisizione di Navteq da parte della finlandese che nel 2007 sorsò oltre 8 miliardi di dollari. In seguito le mappe e i servizi di navigazione e infomobilità vennero battezzati Here.



Here era stata inizialmente pensata per offrire servizi agli utenti di telefonia mobile, ma in seguito ha spostato il target sui costruttori di auto. Here, con base a Berlino, fornisce servizi di mappe con dati di circa 200 nazioni e ha tra i suoi concorrenti Google e TomTom che a sua volta comprò nel 2008 TeleAtlas, rivale di Navteq.
I costruttori di autovetture da anni utilizzano le mappe Navteq/Here e assumendone il controllo diretto evitano di soggiacere ai diktat di multinazionali hi-tec come Google e si riprendo in mano il controllo del sistema di infotaiment, elemento molto importante nelle odierne connected car.



Le mappe sono ora fondamentali per le auto connesse e per offrire servizi ad alto valore e in un futuro saranno anche cruciali - in futuro - per le auto che guidano da sole o quasi.



venerdì 24 luglio 2015

Da Philip Morris 80 mln l'anno per tabacco Italia



In arrivo circa 80 milioni di euro l'anno per l'acquisto di tabacco coltivato in Italia. Questo l'investimento previsto da Philip Morris Italia, alla base del verbale d'intesa per una partnership strategica firmato oggi con il ministero delle Politiche Agricole. L'accordo - si legge nella nota di Philip Morris - ha "un obiettivo di collaborazione fino al 2020 e un potenziale investimento complessivo fino a circa 500 milioni di euro".La società collaborerà a stretto contatto con il governo italiano "per supportare la filiera nel rendere il settore più competitivo, migliorare le condizioni di lavoro nelle aziende tabacchicole , garantire la tutela ambientale e la sostenibilità dei processi produttivi", continua la nota."Rivestiamo da lungo tempo il ruolo di maggiori acquirenti di tabacco italiano" - ha detto Andre Calantzopoulos , Ceo di Philip Morris International aggiungendo che l'accordo di oggi "è un passo ulteriore nell'assicurare stabilità ad un settore strategico per l'Italia". A partire dal 2000 l'impegno di Philip Morris Italia nei confronti della tabacchicoltura italiana, sancito dal primo Verbale d'intesa del 2005, ha generato quasi un miliardo di euro - continua la nota - con acquisti pari a circa il 50% dell'intera produzione nazionale di tabacco. "Siamo orgogliosi del nostro ruolo in Italia e desideriamo proseguire su questa strada come partner affidabile di questo Paese nel perseguimento del suo successo economico e sociale", ha concluso Calantzopoulos.


Windows 10 Il 29 luglio, data del lancio , celebrazioni speciali in 13 città in tutto il mondo



Il 29 luglio, la data in cui Microsoft rilascerà l’atteso Windows 10, si avvicina e la casa di Redmond che punta sul nuovo sistema operativo per un deciso rilancio della sua piattaforma software annuncia festeggiamenti in grande. Le celebrazioni saranno globali , 13 città in tutto il mondo - da New York a Tokyo a Berlino, Londra, Madrid - con eventi in cui gli utenti potranno incontrare esperti dell’azienda. Anche gli store Microsoft - 110 fra Usa, Canada e Porto Rico - festeggeranno l’arrivo di Windows 10, con attività e dimostrazioni per gli utenti. L’azienda fondata da Bill Gates, e al momento guidata da Satya Nadella, spiega che contemporaneamente lancerà una maxi campagna pubblicitaria - dal 20 luglio negli Usa e dal 29 nel resto del mondo - con spot in tv e online. L’hashtag coniato per l’occasione è #UpgradeYourWorld. Windows 10 arriverà in 190 Paesi - Italia compresa - con un debutto graduale, a partire dagli «insider», 5 milioni di persone che hanno contribuito alla realizzazione della piattaforma coi loro test. L’upgrade sarà gratuito per chi ha già Windows 7 e 8.1, tranne per i «pirati». Tra le maggiori novità in arrivo ci sono l’esordio del nuovo browser per il web Edge, l’assistente Cortana, il sistema di identificazione Hello.


giovedì 23 luglio 2015

Tassa sui climatizzatori , panico tra le famiglie , non e' vero nulla solo disinformazione



TASSA CLIMATIZZATORI: ESISTE UN LIMITE PER CUI PARTE L’ISPEZIONE – Partiamo da un presupposto. Dal 1° giugno 2014 i proprietari e amministratori di condominio devono preoccuparsi di dotare il proprio condizionatore o caldaia del nuovo libretto di impianto (che riporta date, manutenzione e rottamazione dell’impianto). Un documento che certifichi tutto, per (giuste) questioni di sicurezza. Chi dimentica il libretto rischia una multa che varia dai 500 a 3mila euro. Ma non tutti devono avere il libretto e non tutti devono pagare il famigerato bollino/tassa. L’imposta si paga solo se il nostro impianto climatizzazione è superiore ai 12 Kw. Non solo: oggetto delle ispezioni sono gli impianti di climatizzazione di potenza termica utile nominale non minore di 10 kW e di climatizzazione estiva di potenza termica utile nominale non minore di 12 kWPer rendersi conto di cosa sia un impianto a 12 Kw cerchiamo di capire come si calcola: basta moltiplicare i Btu del nostro impianto per 0.000293. Quindi 12.000 Btu sono equivalenti a 3,52 kw (se non ci credete leggete le info sul vostro condizionatore). Sui 12 Kw in casa insomma facciamo paura alla Groenlandia. CHE COSA È LA “TASSA” SUI CONDIZIONATORI – Il controllo periodico sull’efficienza dell’impianto, ovvero il bollino blu o verde su questi tipi di apparecchiature, è stato introdotto con il DM 10/2/2014 (attenzione alle date)che fissava al 1 giugno 2014 il termine entro il quale doveva scattare l’obbligo di bollino. La data è stata rinviata al 15/10/2014 con il DM 20/6/2014. Dal 2015 il libretto è unico. Ecco qui i fac simile per dotarsi del vostro libretto perfetto. Il costo del rilascio del libretto può variare da 100 a 200 euro a seconda del tipo e dal numero dei componenti da verificare.TASSA SUI CLIMATIZZATORI: COLPE E DOVERI – Perché abbiamo adeguato gli impianti di climatizzazione a quelli invernali? Perché ce lo chiede l’Europa, in quanto è prevista una direttiva europea che disciplina le emissioni di anidride carbonica. Ma l’Europa ce lo chiede da anni con la direttiva Ue 2002/91/CE e la 2010/31/UE (recepita nel DL 19 agosto 2005 n.192). Non solo: “l’invenzione” del libretto non è mica di Renzi ma del secondo governo Berlusconi con appunto il DL 192/2005 che istituisce il tanto agognato “libretto di centrale”. Un libretto e un bollino che potrebbe anche disinteressarvi a meno che non avete un ipermercato o aspirate al Polo Nord nella vostra modesta casa di 60 metri quadri. Niente allarmismi quindi: basta verificare cosa ci aspetta oltre ai proclami delle associazioni di consumatori.

lunedì 20 luglio 2015

Il nuovo gioco che sta facendo impazzire il Web tablet e smartfone dai bambini agli anziani .... il gioco delll estate


Agar.io clicca questo link sarai sul gioco del momento che sta facendo impazzire tutti . Buongame .


venerdì 17 luglio 2015

Rivoluzione SIM card, Apple e Samsung si uniscono per eliminare la SIM .Si cambierà operatore senza sostituire la scheda





Nuova rivoluzione in vista nel mondo degli smartphone. Apple e Samsung, infatti, sarebbero al lavoro per sostituire le attuali Sim card (le schede da inserire nel telefonino per avere una linea telefonica) con un’altra e più moderna tecnologia. Secondo quanto rivelato dal Financial Times, le compagnie sarebbero in “trattative avanzate” con la Gmsa, l’associazione mondiale che rappresenta l’industria della telefonia mobile, per il nuovo standard e-Sim. La e-Sim è una scheda integrata nel cellulare che consentirà di passare da un operatore “tlc” all’altro senza bisogno di sostituire la Sim. Oltre ad Apple e Samsung, anche diversi operatori telefonici tra cui Vodafone, Telefonica, Hutchison Whampoa (3), Orange, Deutsche Telecom, Etisalat e AT&T starebbero partecipando alle trattative.Secondo le prime indiscrezioni, si potrà cambiare compagnia scegliendo le offerte più convenienti in base alle esigenze del momento senza sostituire alcunché. Il funzionamento dovrebbe essere simile a quello della Apple Sim, la scheda per iPad che permette di scegliere il piano dati preferito tra quello degli operatori disponibili senza doversi dotare di schede diverse.



giovedì 9 luglio 2015

Il genio Italiano strabilia ancora una volta il mondo .........



VisLab, start-up italiana comprata da azienda Usa per 30 milioni di dollari , La società fondata da Alberto Broggi che studia la messa a punto di auto senza guidatore, nonostante l'acquisizione da parte dell'americana Ambarella, rimarrà in Italia. Nel 2010, unica al mondo, riuscì a fare viaggiare un veicolo automatico per 13mila chilometri da Parma fino a Shangai ,“Questa operazione non è una perdita, ma un grosso vantaggio. Noi cresceremo qui a Parma”. Alberto Broggi, fondatore di VisLab (Vision e intelligent systems laboratory) e docente del dipartimento di ingegneria dell’informazione dell’Università di Parma e ora in aspettativa, parla dell’acquisto della sua azienda – che dal 1998 si lavora per sviluppare un veicolo automatico senza guidatore – da parte dell’americana Ambarella. Che l’ha comprata per 30 milioni di dollari. Ma nonostante l’acquisizione, VisLab non se ne andrà da Parma.La start up italiana – che in passato ha ricevuto anche un paio di milioni di euro dall'Europa e altri fondi dalla Regione Emilia Romagna – riceverà così i fondi che non ha mai avuto per continuare a sviluppare i suoi “sistemi di percezione per autoveicoli” e i due team, italiano e americano,lavoreranno insieme . La storia – Per un po’ di anni il progetto rimane all'interno delle mura universitarie, poi nel 2009 nasce VisLab che nel 2010, unica al mondo, riesce a fare viaggiare un veicolo automatico per 13 mila chilometri da Parma fino a Shangai. E nel 2013, partendo dal campus universitario, l’auto senza guidatore arriva nel centro di Parma. Un percorso molto più breve, ma molto complesso perché fatto in ambiente urbano con traffico, semafori e curve . Quando la Google carera un oggetto sconosciuto a Parma si ragionava già sull'auto senza guidatore, immagazzinando da allora una mole di dati e conoscenze che secondo il comunicato di Ambarella permetterà alla società americana di fare un salto in avanti di vent'anni grazie al know how di Broggi e del suo team formato da 27 persone. “Uno sposalizio perfetto”, lo definisce il docente, che unisce VisLab al produttore di chip per le telecamere GoPro.Il lavoro del team a Parma – “Un veicolo senza guidatore – spiega Broggi – si compone di tre parti. La percezione di cosa ha intorno, la parte decisionale e l’attuazione delle scelte che è l’area più meccanica”. A Parma hanno quindi sviluppato l’intelligenza artificiale del veicolo e un sistema di telecamere, mentre Google sta puntando sui laser. “Si tratta di due strade parallele – aggiunge il fondatore di VisLab – con la nostra che ha il vantaggio del basso costo”.Ma quando potremo vedere le driverless car in circolazione? “Secondo Tesla (una delle tante case automobilistiche che stanno lavorando al progetto, ndr) sono già pronte, ma altri parlano di 4-5 anni. E comunque dipende dal percorso. Farle circolare sulle autostrade è più semplice, mentre per i centri urbani ci vorrà qualche anno in più”.Il 2015 delle start up – L’operazione di VisLab, la più importante di questa prima parte dell’anno per quanto riguarda lestart up, chiude un inizio di 2015 eccellente per le imprese innovative. L’anno infatti si era aperto con la vendita di GP Renewable, specializzata nelle mini turbine eoliche e fondata Gianluigi Parrotto (classe 1994) a un fondo Usa per 5,5 milioni di euro. Era solo l’inizio. In febbraio Mapp 2app (guide turistiche sulle app) è stata acquistata dal gruppo svizzero Bravofly, e poi è arrivato il momento di Pizzabo, startup bolognese per la consegna delle pizze, finita nella mani di Rocket Internet.Rimanendo nel mondo food, Restopolis e Mytable, due start up specializzate nelle prenotazioni online dei ristoranti, sono state acquisite da TheFork, società di proprietà di Trip Advisor. Infine, Pazienti.it, la piattaforma che mette in contatto pazienti e medici con questi e risposte, il 20 giugno è entrata a fare parte del gruppo Sapio.